Alzi la mano (o il piede) chi, almeno una volta nella vita, non abbia perso un calzino nel fare il bucato; chi, certo di averli messi a lavare in coppia, ne tira fuori uno soltanto, in cerca del compagno sperduto.
Un fenomeno così diffuso da accomunare tutto il mondo, tanto da arrivare ad istituirne, tre anni fa, la celebrazione dedicandovi una “giornata mondiale”, che ricorre il primo venerdì di febbraio.
Il mistero ha solleticato la fantasia di tanti, ispirando anche artisti come Vinicio Capossela che, con la canzone “Il paradiso dei calzini“, ha composto una splendida metafora in cui accomuna la parabola dei calzini spaiati, perduti, a quella dell’uomo.
Spopolano sui social (su Twitter con l’hashtag #calzinispaiati), le innumerevoli immagini di quanti ogni mattina, non riuscendo a trovare calzini accoppiati, hanno pensato bene di trasformare il “dramma” in occasione di divertimento indossando gli accoppiamenti di calzini più improbabili in un tripudio di colori e materiali: pois con righe, tinte unite che si sovrappongono e tessuti che non hanno a che vedere l’uno con l’altro. Ecco che, passata la “frustrazione” iniziale, questa piccola “tragedia” quotidiana, alla fine, porta allegria e ci fa sorridere.
D’altronde, per dirla alla Capossela, si perdono, si separano, si smarriscono, ma “nel paradiso dei calzini, si ritrovano tutti vicini, nel paradiso dei calzini… “.
Un fenomeno dal quale trarre veri insegnamenti di vita; in fondo, chi può negare che:
“le differenze rafforzano i legami”;
“l’ottimista è colui che conserva il calzino in un cassetto nell’attesa del ritrovamento del compagno”
🙂
Tutti gli indizi sembrerebbero portare ad individuare nella lavatrice la colpevole delle sparizioni: spuntano sul web vignette, articoli, blog che imputerebbero la responsabilità di tali misteriose sparizioni alla lavatrice, additandola a “mostro mangia calzini“, “magico portale” per universi paralleli, e così via.
SOLO indizi, per l’appunto, che non hanno ancora trovato alcun riscontro scientifico, per cui: l'”assioma” non è ancora dimostrato. 😉