Solo in LAVAPIÚ puoi effettuare in tutta sicurezza il lavaggio AD ACQUA dei tuoi preziosi CAPI IN LANA
Che si tratti di capi di abbigliamento, sciarpe o cappelli, coperte, merinos, o il maglione fatto ai ferri dalla nonna, per salvaguardare i vostri preziosi CAPI IN LANA è fondamentale eseguire il giusto lavaggio.
Sulla maggior parte delle etichette di tali capi (ove la percentuale di lana nel tessuto è consistente) si troverà perciò il simbolo di divieto di lavarli AD ACQUA (la famosa vaschetta con una grande “X” sopra), oppure l’indicazione di possibilità di lavarli “a mano” (la vaschetta con la manina, e in genere una temperatura inferiore a 30°).
Ciò è plausibile, dal momento che la lana è un tessuto tanto pregiato quanto delicato, che con il lavaggio rischia di incorrere nell’infeltrimento, un processo, ahinoi, pressocché irreversibile; per cui il LAVAGGIO AD ACQUA di tali capi richiede la giusta attenzione e competenza, e non va improvvisato.
PERCHÉ LA LANA INFELTRISCE?
Visto al microscopio, un filamento di lana è molto simile ad un capello con delle scaglie. Queste micro-scaglie sono dei ganci naturali che si agganciano a vicenda (immaginateli come del velcro).
Più il capo viene scosso (di norma nel lavaggio, dove le scaglie a contatto con l’acqua tendono ad aprirsi) più questo velcro di scaglie tende ad attaccarsi vicendevolmente. Più si attacca, più le fibre si infeltriscono. In lane grosse e con molte scaglie, il processo di infeltrimento può essere irreversibile: ovvero, si può provare a tirare/allungarle quanto si vuole, ma i capi non torneranno mai più come prima.
Inoltre, la lana è un materiale naturale e, come tutti i materiali naturali, è soggetto a delle modificazioni nel tempo. Perciò, anche una lana di ottima qualità tende ad infeltrire, anche se in maniera minima. Generalmente, la merino (tra le lane più pregiate) è trattata con un procedimento ultra rapido e sbiancante, che rimuove quasi tutte le scaglie rendendo il filamento più liscio. Più liscio è il filamento, meno scaglie vi sono, perciò meno infeltrisce.
È SUFFICIENTE USARE ACQUA TIEPIDA PER EVITARE L’INFELTRIMENTO?
ASSOLUTAMENTE NO!
È convinzione diffusa quella secondo cui, per tutelare la lana nel lavaggio, sia semplicemente sufficiente utilizzare acqua tiepida; convinzione che, in base agli specialisti dell’industria della lana, è tutt’altro che esatta! Leggiamo, infatti:
“La causa principale dell’infeltrimento non è la temperatura del lavaggio, ma la presenza del sapone (in quantità eccessiva e/o di qualità non adatta) e i movimenti bruschi a cui si sottopone il capo, soprattutto se viene lavato in lavatrice con un programma non specifico. In questo caso infatti, la cheratina, che ha una struttura squamosa, si gonfia, le squame si attaccano le une alle altre e si agganciano. Il risultato è l’irrigidimento della trama.”
“Non è corretto pensare che l’infeltrimento sia dovuto al contatto prolungato nell’acqua; si ha invece con il MOVIMENTO della lana nell’acqua. Si noti infatti che le lavatrici che hanno il programma lana, cullano i capi nel cestello, non lo “sbattono” come avviene per il cotone. Nei maglifici la lana viene lavata anche ad alta temperatura (60 gradi), ma mai “sbattuta”.
Centrifuga: la lana DEVE essere centrifugata, soprattutto quella pregiata: per la lana, infatti, bisogna che la CENTRIFUGA sia almeno ad 800 giri. Il non perdere tutta l’acqua in eccesso è la causa primaria dell’infeltrimento.”
Abbiamo dunque appreso che, tra le componenti del lavaggio, ciò che maggiormente può danneggiare la lana è l’azione meccanica, elemento che, insieme al detergente, la temperatura, e il tempo d’azione, determina il successo (o il fallimento!) di un lavaggio.
Ecco spiegato dunque, in linea di massima, gli elementi in base ai quali sono stati studiati e formulati i processi di lavaggio di tale fibra da parte di Miele Professional, il marchio scelto da Lavapiù Campobasso in esclusiva nelle proprie lavanderie.
Teniamo alla vostra biancheria quanto voi, ecco perché le nostre macchine trattano in modo rispettoso e delicatissimo i vostri capi. Grazie all’azione meccanica ridotta, al basso numero di giri del motore durante il lavaggio, al contenuto di particolari elementi chimici dei detergenti che rendono la soluzione acquosa del lavaggio leggermente acida, al numero di giri elevati in centrifugazione, possiamo tranquillamente lavare in acqua questi capi delicati. Inoltre grazie al cesto a nido d’ape brevettato Mìele, non si forma pilling nemmeno ad alte velocità di centrifuga e la biancheria resta morbida nel cestello senza fili tirati.
LAVAGGIO:
– scegliere SOLO e SOLAMENTE il PROGRAMMA DI LAVAGGIO N. 4
ASCIUGATURA:
– non superare mai i 7/8 minuti in asciugatrice per scongiurare possibili infeltrimenti dati dall’azione meccanica della rotazione del cestello.
Diritti riservati.